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COLD CASE

IL CASO DI ELIZABETH LOGAN

RIASSUNTO DEL CASO “LA SCOMPARSA DI ELIZABETH LOGAN”

Il 28 febbraio 2023 un giornalista di cronaca giudiziaria riceve la visita di Valentina, una ragazza che gli racconta la storia della misteriosa morte di Elizabeth Logan, una bella ragazza di 22 anni, avvenuta molti anni prima alla Fiera di Cagliari durante un concerto degli Apocalypse, un gruppo musicale heavy metal londinese, di cui Elizabeth Logan era la bassista. I cinque ragazzi stanno suonando una loro canzone, “In the sky”, quando all’improvviso Elizabeth si accascia a terra. Sembra una trovata spettacolare dei cinque musicisti, invece Elizabeth rimane per terra immobile. Non respira più e ha la testa spaccata da un grosso taglio da cui fuoriesce del sangue. Gli inquirenti non riescono a trovare la soluzione del caso che infatti viene archiviato come non risolto. Ma alla Fiera da qualche anno si respira un’atmosfera inquietante e negli ambienti dell’occultismo si vocifera di strane presenze.

 

Valentina con un gruppo di amici, appassionati di misteri irrisolti, si introducono nottetempo nella Fiera di Cagliari per cercare di scoprire il mistero che aleggia su questo luogo dopo la morte di Elizabeth. Durante il sopralluogo nell’area deserta, armati solo di una fotocamera, vedono all’improvviso una figura inquietante vestita di bianco e con i capelli sul viso. Scappano via terrorizzati inseguiti da questa figura, ma nella confusione che segue gli cade la fotocamera con cui stavano riprendendo.

 

Dopo aver recuperato la fotocamera e visto l’ultimo filmato, il giornalista decide di indagare.

Il filmato realizzato, è piuttosto confuso e mosso, i ragazzi gridano e le immagini si interrompono bruscamente dopo l’apparizione di una figura vestita di bianco. Si capisce che la fotocamera cade per terra ma rimane ancora accesa per qualche istante. Sullo sfondo sfuocato si riesce ad intravedere un uomo che sembra legato con una camicia di forza. Sembra uscito da uno di quei vecchi ospedali psichiatrici che ora per fortuna non ci sono più… o non dovrebbero esistere più…

 

Il giornalista rimane molto colpito e decide di riprendere in mano il caso che era stato chiuso dagli inquirenti con un nulla di fatto. Consulta gli articoli del 2008 usciti a seguito della morte di Elizabeth. Accede al fascicolo del caso, riesamina le prove raccolte e rilegge tutte le testimonianze. Visiona anche un DVD con la registrazione del concerto effettuata da un ragazzo del pubblico. Ma nessuno durante il concerto sembra essersi accorto di nulla. Nessun testimone si è fatto avanti. Il caso è rimasto irrisolto. Unico particolare degno di nota sono alcune grosse schegge di vetro colorato ritrovate sul palco. Sono di una bottiglia di birra. La polizia aveva ipotizzato che qualcuno del pubblico potesse aver tirato la bottiglia sul palco, ma non ha trovato riscontri in merito. Nessuno ha visto lanciare sul palco quella bottiglia. Nemmeno gli addetti alla sicurezza, rivolti verso il pubblico e spalle al palco come da prassi, hanno notato niente di strano. Se c’era una bottiglia sul palco potrebbe essersi rotta in qualunque altro modo, magari nella confusione seguita al tentativo di prestare soccorso ad Elizabeth.

 

Nei giorni seguenti, per mezzo di un informatore che bazzica nella malavita locale, il giornalista ottiene l’indirizzo di una strana clinica privata, la Brainstorm, una specie di ospedale psichiatrico abusivo, non si capisce bene, dove in gran segreto, sembra che si svolgano losche attività ed esperimenti non consentiti.

 

Travestito da infermiere, con uno stratagemma, riesce ad intrufolarsi nell’ospedale psichiatrico e quello che vede al suo interno è una situazione di orrore puro: ci sono persone legate ai letti o detenute in camicie di forza, un’infermiera dall’espressione truce che fa iniezioni di farmaci per inibire la loro volontà, vede macchinari per effettuare l’elettroshock. In una camera vede un uomo con una camicia di forza con una targhetta con un nome e un numero: John Logan 1:3

Logan, lo stesso cognome della ragazza morta 15 anni prima!

L’uomo sconvolto continua a ripetere in maniera ossessiva “Aiutate Elizabeth, aiutate Elizabeth!”. Riesce solo a dire che è stato rapito e rinchiuso in questa clinica degli orrori quasi un anno fa da gente molto cattiva perché aveva scoperto la verità. Poi gli indica il cassetto di un armadietto. Sul fondo il giornalista trova un foglio con alcuni appunti.

 

Che significano questi fogli? Il giornalista non farà in tempo a chiederglielo, perché un guardiano dell’istituto, osservando il monitor di una delle telecamere di sorveglianza dell’ospedale, scopre la sua presenza e fa scattare l’allarme sonoro. Non ha più tempo per capire e deve scappare via da quel posto se non vuol fare la fine di quel poveretto. Mentre corre, sente la voce di John Logan dietro di lui che grida: “Ne manca solo uno, solo uno e lei sarà finalmente libera!”.

 

In quegli appunti il giornalista troverà scritto che la notte del 17 marzo 2009 John Logan, scavalcando un’inferriata, entra nella Fiera per andare a commemorare la figlia morta un anno prima nello stesso posto. Quando arriva, nel buio si rende conto che una strana presenza si aggira tra i padiglioni: è una ragazza inquietante con una veste bianca, ha i capelli neri sul viso e un vistoso taglio sulla testa da cui esce del sangue. D’istinto, impaurito, inizia a correre verso l’uscita, ma l’inquietante presenza si materializza proprio davanti a lui. La ragazza con la veste bianca si sposta i capelli dal viso e solo in quel momento lui la riconosce: è sua figlia Elizabeth. Il suo volto è una maschera tragica e sofferente, ha lo sguardo vitreo, perso nel vuoto. Strascicando le parole come una cantilena continua a ripetere “In the Sky, In the Sky”, il titolo della sua ultima canzone. Poi scompare nel nulla.

 

Quella notte, tornato a casa e sconvolto da quella apparizione, l’uomo non riesce a dormire e nei rari momenti in cui prende sonno ha degli incubi. Rivede sua figlia ferita che ripete di continuo solo quella strana frase, come il titolo della sua ultima canzone prima di morire. Ma in uno degli ultimi incubi prima di svegliarsi, la ragazza gli dice un’altra parola: “Aiutami!”.

 

L’uomo capisce che la ragazza è prigioniera in una sorta di limbo temporale e che non troverà pace finché il colpevole per la sua morte non sarà trovato e punito. Continuerà a fare lo stesso sogno per molti altri giorni, facendosi sempre la stessa domanda a cui nessuno è mai riuscito a rispondere: com’è morta Elizabeth?

 

Poi un giorno svegliandosi di soprassalto ha un’illuminazione. Elizabeth gli stava dando un’indicazione precisa ripetendo il titolo della sua ultima canzone “In the Sky”. Era stata davvero colpita da una bottiglia di vetro e quella bottiglia era arrivata dal cielo!

 

Inizia allora ad indagare per cercare di capire chi dal cielo avesse potuto gettare una bottiglia. Da un aereo non era possibile, hanno i finestrini sigillati per via della pressurizzazione interna. Ma questo vale solo per i grandi aerei e non per gli aerei da turismo che volano a bassa quota. In quegli aerei alcuni finestrini si possono aprire ed è quindi possibile che una bottiglia di vetro sia stata lanciata proprio da uno di questi piccoli aerei oppure da un elicottero.

 

Ci sono voluti tanti anni ma alla fine dopo lunghe ricerche, l’uomo riesce a procurarsi i piani di volo di tutti gli aerei da turismo ed elicotteri in volo su Cagliari in quella maledetta notte di marzo del 2008 e dopo aver studiato tutte le rotte alla fine riesce a rintracciare un piccolo aereo da turismo e a scoprire i nomi dei suoi passeggeri.

 

Elizabeth era morta proprio in seguito al colpo ricevuto sulla testa da una bottiglia di birra lanciata da un piccolo aereo da turismo che in quel momento volava a bassa quota proprio sulla Fiera di Cagliari. Ecco perché nessuno aveva visto niente. La bottiglia era arrivata dal cielo. Le luci e i fumogeni del concerto e la velocità della caduta avevano nascosto l’impatto mortale.

 

A bordo di quell’aereo da turismo c’erano 4 uomini.

REGOLAMENTO

Il Cold Case è un caso diviso in due parti, da risolvere. Una parte va scoperta venerdì e l'altra (proseguo) verrà scoperta sabato.
Ci saranno due vincite: una per chi scopre il caso del venerdì e l'altra per chi scopre il caso del sabato 

INIDIZI 
Verranno dati diversi indizi. Un primo indizio è il video pubblicato, un'altro indizio verrà comunicato prima dell'evento, altri indizi si troveranno alla Fiera e altri verranno comunicati dal palco negli orari indicati.

ISCRIZIONE
Non è necessario iscriversi e tutti possono partecipare. Da soli o in gruppi non importa a noi farà fede chi per primo trova la soluzione.
La soluzione va inviata tramite whatsapp al numero che troverete alla fiera. 

VINCITORE
Vince chi per primo (in ordine temporale) ha inviato il messaggio WhatsApp con la soluzione corretta (inviare una sola risposta per numero di telefono, pena eliminazione dal gioco).
Il premio in palio è di €. 500,00 (al giorno) in buoni acquisto presso un negozio di elettrodomestici e telefonia. 
La vincita viene assegnata il giorno stesso dopo mezz'ora dall'ultimo indizio. 
Il vincitore (che verrà avvisato telefonicamente al numero inviato per whatsapp) dovrà essere presente all'evento. In caso di assenza di procederà a contattare chi è arrivato secondo e così via.

 

COLD CASE DEL SABATO
Il Cold case del sabato è il proseguo del venerdì. Per coloro che non sono stati presenti il venerdì verrà pubblicato online o in fogli informativi presso la Fiera ciò che si è scoperto il giorno prima in modo da avere una visione più completa del caso.

orari degli indizi

PRIMO INDIZIO

​h. 19,30 Cold Case (presso il palco) 

h. 20,00 Cold Case (presso il palco) ripetizione

SECONDO INDIZIO

h. 20, 30 Cold Case (presso il palco)

h. 21,00 Cold Case (presso il palco) ripetizione

TERZO INDIZIO

h. 21,45 Cold Case (presso il palco)

h. 22,15 Cold Case (presso il palco) ripetizione

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